lunedì 14 aprile 2008

giorni importanti

Mancano poche ore alla chiusura dei seggi. In questo momento mi sento di condividere con voi le parole che mi ha spedito una mia cara amica e che ricordano con intensità l'importanza di queste due giornate, al di là dei risultati che tutti attendiamo col fiato sospeso.

"C’è gente che è morta per darci il diritto di voto. Anch’io, quando si è saputo che saremmo andati alle elezioni, avevo deciso che non avrei votato. Poi, però, prevale sempre l’idea che il voto è un diritto, guadagnato a caro prezzo da tanti, tra cui, per molti, anche persone a noi molto care. Mia nonna, per esempio, bracciante e impegnata nelle lotte sindacali durante il fascismo, molte notti passate nella cella del comando dei carabinieri, molte notti passate anche da mio nonno, perché quando lei incrociava le braccia nei campi, andavano a prendere lui (che non aderiva allo sciopero) e gli facevano passare qualche giorno in cella a causa delle battaglie della moglie. Sulla fontana del paese era appesa un’ingiunzione a Galazzi Settima a non andare a prendere l’acqua (che lei non aveva certo nel rubinetto in casa) dalla fontana pubblica (che evidentemente era una fontana fascista). Quella nonna, mi ha sempre raccontato che, sebbene si fosse sposata e avesse avuto 2 figli (e molto amati, posso testimoniare), il giorno più bello della sua vita fu quando andò a votare per la prima volta nel 1946 per la repubblica; il secondo più bel giorno fu quando andò a votare per le elezioni politiche nel 1948. Furono notti insonni, quelle, finalmente notti felici.
Ecco perché, quando si tratta di andare a votare, finisco sempre per andarci, non senza una certa emozione.
E voglio votare perché il mio voto sia “utile” a governare
."

Nessun commento: